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Potenza, 01 dicembre 2016


Nota di un paziente diabetico di TIPO1 (di Gianfranco Palese)

Sappiamo che le persone con diabete mellito di tipo1 hanno, in media, glicemie più instabili rispetto a quelli con altri tipi di diabete, per cui necessitano di misurazioni più frequenti, come nel mio caso. In questa forma di diabete, la glicemia domiciliare viene utilizzata dallo stesso paziente per decidere, di volta in volta, le dosi di insulina da praticare ai tre pasti principali; poi ci sono le correzioni da effettuare in caso di ipo e iperglicemia, ecc.. Tutto questo non è semplice da gestire. Non è semplice la gestione quotidiana del diabete mellito di Tipo1. Il resto è ampiamente illustrato sulla mia Dichiarazione sostitutiva di certificazione in forza dell’art. 46 D.P.R. dicembre 2000 n. 445, allegata alla comunicazione, che ho mostrato al mio medico curante in occasione della visita; consegna del referto medico e del “Piano Terapeutico” che mi sono stati rilasciati dallo specialista diabetologo in occasione dell’ultima visita. “Piano Terapeutico” che prevedeva la prescrizione di N° 180 strisce reattive e di altrettanti aghi per espletare l’autocontrollo domiciliare. Presidi assolutamente insufficienti per eseguire in maniera adeguata l’autogestione domiciliare: per due ordini di motivi, così come riportato su Dichiarazione sostitutiva di certificazione, anche perché il numero 180 risulta di difficile composizione perché le confezioni sono o da 25 o 50 pezzi. Dopo una breve discussione con il mio medico, dopo che lo stesso professionista ha letto la mia autodichiarazione, siamo arrivati alla determinazione e condivisione di lasciare tutto così come era prima, cioè: 200 strisce al mese e due confezioni da 102 aghi. Quantità che mi sembrano eque per chi pratica insulina, anche attraverso il microinfusore. In questa maniera vengo messo nelle condizioni di poter espletare, come ho sempre fatto, l’autocontrollo domiciliare. Un bellissimo esempio di empatia; un bellissimo esempio di rapporto medico-paziente basato sulla fiducia reciproca. Grazie Dott. Parrella.

Gianfranco Palese





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