In Italia sono quasi 4 milioni i malati di diabete, 415 milioni nel mondo. Oggi la diffusione del diabete è interessata da una crescita costante, il numero di persone che ne soffre è destinato ad aumentare nei prossimi anni - si stimano 640 milioni di diabetici entro il 2040 tanto che l'Organizzazione Mondiale della Sanità identifica il diabete di tipo 2 come la terza emergenza sanitaria a livello mondiale - e lo sono di conseguenza i costi di assistenza sanitaria generati dal problema. Ma quali sono i principi fondamentali per una gestione integrata del paziente e quali sono le nuove tecnologie in tema di prevenzione e diagnosi precoce? Esperti diabetologi italiani si confronteranno sul tema in occasione del XXI Congresso Nazionale dell'Associazione Medici Diabetologi in corso a Napoli dal 17 al 20 maggio.
«La parola chiave del Congresso Nazionale Amd è: Innovazione a 360°» spiega Nicoletta Musacchio, Presidente Amd. «La diabetologia di oggi è infatti interessata da una cascata d'innovazione, tecnologica e farmacologica e, nel contempo, sta vivendo un momento molto sfidante sul piano del cambiamento organizzativo e professionale. Per quanto riguarda l'innovazione terapeutica, abbiamo a disposizione farmaci e device che, solo fino a pochi anni fa, erano quasi impensabili e che ci danno l'opportunità di realizzare un'effettiva medicina personalizzata e di precisione, con un impatto decisivo sui risultati di efficacia clinica e sulle nostre performance. Č necessario però che questi strumenti vengano compresi appieno dallo stesso paziente, che deve essere seguito e coinvolto affinché diventi artefice consapevole del proprio percorso di cura (empowerment)». In occasione del Congresso Nazionale verranno discussi i risultati del progetto Diabetes Intelligence (DIA&INT), creato da Amd per comprendere l'effettiva utilità di ciascuna attività esercitata dal diabetologo - e quindi di ogni prestazione offerta ai pazienti - e supportare le Istituzioni preposte nella definizione, in prospettiva, di nuovi modelli assistenziali per la multi cronicità. Inoltre, accanto ad argomenti più tradizionali, si parlerà di farmaci innovativi, telemedicina, di tutte le novità sulla gestione e la cura delle complicanze, del binomio cibo-salute, di biodiversità, di diabete nel fine vita, di legalità ed equità del sistema, del ruolo di manager del nuovo diabetologo e in modo particolare del ruolo dei big data, per i quali è prevista una specifica sessione.
«L'opportunità big data porta con sé una trasformazione culturale e strutturale della medicina: dalla ricerca scientifica alla relazione medico-paziente. L'intelligenza artificiale può rappresentare una realtà concreta già oggi, ma servono tecnologie in grado di integrarsi nei processi esistenti, dove il medico, coadiuvato - e non sostituito - dalla tecnologia, possa essere il garante della gestione appropriata della salute del paziente» commenta la Dott.ssa Rita Zilich, Partner Mix-x. Il Congresso Nazionale di Amd valorizzerà inoltre la multidisciplinarietà, con sessioni speciali su argomenti di interesse comune con altri specialisti. In tal senso, infatti, di rilievo le strette e continuative collaborazioni tra diabetologi, medici di medicina generale e infermieri che si pongono un obiettivo comune, ossia unire le proprie competenze al fine di creare un team integrato ma diversificato, in grado di gestire e supportare il paziente in tutto il percorso di cura, coerentemente con quanto previsto dalle linee guida del Chronic Care Model (Ccm). Sarà inoltre allestito il "Villaggio della Prevenzione", un'area dedicata all'educazione e all'importanza della pratica di attività fisica come uno dei migliori strumenti preventivi per il diabete e le sue complicanze (a cura della Dr.ssa Sara Colarusso). Come sottolinea Ernesto Rossi, Referente Nazionale AMD Campania «Obesità, sovrappeso e diabete hanno una relazione molto stretta. Svolgere un'attività fisica, fare movimento vuol dire migliorare la qualità della vita e tenere lontani i fattori di rischio che possono associarsi al diabete». Per i giovani diabetologi sono previste sessioni interattive e molto pratiche che consentiranno di acquisire, in modo semplice e immediato, strumenti concreti di approccio sul campo. «Sono molteplici le sfide con cui dovrà mettersi alla prova il moderno diabetologo: non a caso 'complessità' è diventata la nuova parola d'ordine della nostra specialità» conclude la Presidente Musacchio.
Fonte Doctor33