La Regione Basilicata sperimenterà nei prossimi due anni il programma “CCM diabete gestazionale”, approvato e finanziato - fra i pochi in Italia - dal Ministero della Salute e che sarà sviluppato nelle Unità di diabetologia della Asp e della Asm ed in quelle di Ginecologia degli ospedali San Carlo di Potenza e Madonna delle Grazie di Matera, in collaborazione con strutture sanitarie della Toscana e dell’Emilia Romagna. L’iniziativa è stata presentata oggi, a Potenza, nella sala Verrastro del palazzo della giunta regionale, nel corso di una conferenza stampa presieduta dalla vicepresidente della giunta regionale, Flavia Franconi ed alla quale hanno partecipato, tra gli altri, i referenti del progetto Giuseppe Citro (coordinatore scientifico e responsabile per quanto riguarda l’Asp), Rocco Lovanio Paradiso (Aor San Carlo di Potenza), Pasquale Bellitti (referente Asm). Presenti al tavolo, anche il dirigente del Dipartimento alle Politiche della Persona, Donato Pafundi , la responsabile dell’ufficio Prevenzione primaria, Gabriella Cauzillo, il presidente dell’associazione Fand, Antonio Papaleo ed il vicepresidente dell’Associazione genitori giovani diabetici (Aggd), Gerardo Romano. Il progetto “CCM diabete gestazionale” - per il quale è stato ottenuto un finanziamento ministeriale di 450 mila euro - renderà possibile un approccio innovativo nel fronteggiare una condizione che può interessare fino al 7 per cento delle donne in gravidanza. “La prevenzione è fondamentale. Ed oggi presentiamo un progetto che parte dalla Basilicata, ma che è stato selezionato a livello nazionale perché valutato innovativo e di valore”, ha detto la vicepresidente della giunta regionale, Flavia Franconi, che ricopre dall’inizio del suo mandato anche il ruolo di assessore alle Politiche della Persona. “La nostra iniziativa - ha proseguito l’esponente dell’esecutivo regionale - si inserisce in una serie di azioni di prevenzioni già messe in campo nei confronti della donna. Non per niente, parliamo ormai di Basilicata regione WOMEN FRENDLY. Garantire la salute della donna gestante significa tutelare anche il feto. Le malattie, molto spesso si sviluppano in gravidanza o all’inizio della vita. Ecco perché è necessario garantire la massima attenzione in questa fase. E’ fondamentale, poi - ha detto ancora - la prevenzione del diabete di tipo 2 ma anche di malattie cardiovascolari, che per le donne con diabete sono molto più pericolose rispetto all’uomo”. “Si tratta - ha detto il coordinatore scientifico del progetto, Giuseppe Citro - di un progetto particolarmente importante per la Basilicata, sia per l’elevata prevalenza della malattia diabetica, sia per il preoccupante tasso di mortalità che tale patologia comporta nel sesso femminile. Il nostro intento è quello di garantire una corretta gestione del diabete gestazionale, in modo da prevenire l’insorgenza nelle donne del diabete di tipo 2. Il progetto verrà realizzato in collaborazione con due Asl toscane, con una dell’Emilia Romagna e con la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e prevede l’applicazione di una metodologia strutturata e validata dall’università di Boston e specificamente orientata alla terapia educazionale del diabete”. “Recenti dati epidemiologici - ha evidenziato Rocco Lovanio Paradiso, referente per l’Aor San Carlo - indicano che in Italia dal 7 all’11 per cento di donne sviluppano in gravidanza il diabete gestazionale: se consideriamo che in Basilicata nascono quattromila bambini all’anno, le donne che potrebbero sviluppare tale patologia, che comporta rischi sia per la madre che per il feto, sono circa 400”. “L’obiettivo primario del progetto - ha sottolineato Pasquale Bellitti, referente per l’Asm - è la prevenzione: nel 60 per cento delle donne con diabete gestazionale la patologia può infatti diventare stabile. Per questo motivo dobbiamo cercare di mettere a punto tutte le modalità formative, di informazione, di azione attiva o di tipo medico, tese a ridurre quanto più possibile la progressione verso il diabete e quindi verso le complicanze”. Antonio Papaleo, dell’associazione Fand, nel rimarcare “l’importanza del progetto e la particolare attenzione messa in campo dalla Regione Basilicata” ha evidenziato che “finalmente si inizia a parlare con maggiore frequenza della medicina di genere. La prevenzione - ha continuato - è fondamentale, sia per la salute dei cittadini, sia per la diminuzione dell’incidenza sulla spesa sanitaria. Sui Livelli essenziali di assistenza, poi, la Regione ha incrementato il suo punteggio da 146 a 189: si tratta di un segnale molto importante, a testimonianza di un grande impegno”. Il vicepresidente dell’Aggd, Gerardo Romano ha posto l’accento sulla “necessità di informare la popolazione sull’incidenza di tali patologie”, mentre la dirigente del Dipartimento, Gabriella Cauzillo ha assicurato che “nel corso dell’anno sarà data esecutività ad un progetto così importante, garantendo il massimo raccordo fra le diverse unità operative coinvolte”.
Fonte www.regione.basilicata.it