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Potenza, 22 gennaio 2010


Nuovo spazio alle problematiche emozionali e comportamentali del diabete

Il Behavioral Diabetes Institute è finalizzato all'orientamento degli aspetti psicologici ed emozionali della vita col diabete

Il Behavioral Diabetes Institute (BDI) è la prima organizzazione al mondo che ha come scopo quello di affrontare le necessità psicologiche delle persone affette da diabete. Il BDI offre una serie di programmi clinici, basati sull’evidenza, studiati per superare gli ostacoli emozionali e comportamentali e vivere meglio con il diabete. Con sede in San Diego, il BDI si impegna ad aiutare le persone con diabete nella gestione quotidiana della malattia, a condurre ricerche comportamentali e a fornire agli operatori sanitari una formazione specialistica comportamentale necessaria per gestire efficacemente il diabete.

Fu fondato cinque anni or sono da William Polonsky, PhD, CDE, psicologo clinico conosciuto a livello internazionale, formato a Yale ed educatore nel campo del diabete, professore associato presso l’Università della California, in San Diego (UCSD), e autore di “Diabetes Burnout: What To Do When You Can’t Take It Anymore”. Ex psicologo presso il Joslin Diabetes Center di Boston, Polonsky è un attivo ricercatore nel campo della terapia comportamentale del diabete e viaggia in tutto il mondo per spiegare a pazienti e operatori sanitari come si può capire e affrontare lo stress emotivo di una vita con il diabete.

Il diabete è una malattia difficile da gestire per molte persone. Governare il proprio diabete richiede tempo, conoscenza, e grande sforzo. Si viene spesso sopraffatti, o “bruciati” dalla interminabile, spesso onerosa, necessità di auto-assistenza. Molti diabetici riportano sentimenti di rabbia, paura, o demotivazione. I rapporti con i loro cari possono diventare tesi, accrescendo la sensazione di isolamento. Affrontare questi aspetti della vita reale del diabete è un fattore critico per il successo a lungo termine della terapia. Purtroppo, però, essi sono spesso oggetto di scarsa attenzione nella comune pratica medica.

Polonsky e i suoi colleghi forniscono utili strumenti on-line attraverso il sito web www.behavioraldiabetes.org che mette a disposizione degli utenti laboratori per piccoli gruppi e programmi formativi per adulti e adolescenti con diabete a costi praticamente nulli. Tra questi il programma di base, “Come on Track”, il programma multi-settimanale dedicato alla depressione, “Feeling Good Again: Breaking the Depression/Diabetes Connection”, e - novità del 2010 - programmi per i disordini alimentari connessi al diabete.

Un poster per insegnare il ‘bon ton’ a chi il diabete non ce l’ha

Il BDI, tra l’altro, permette sul proprio sito di scaricare risorse e ausili utili ad affrontare meglio il diabete. Tra questi ci è sembrato particolarmente originale, ed utile, un poster nel quale si indicano dieci semplici regole per chi, non avendo il diabete, vuole comportarsi “correttamente” con chi è affetto da questa patologia. Ne riportiamo la traduzione:

  1. NON darmi consigli non richiesti su cosa devo mangiare o su altri aspetti del diabete. Potresti anche avere ragione, ma non è conveniente dare consigli sulle abitudini personali di qualcuno, soprattutto se non richiesti. Inoltre, molte delle credenze popolari sul diabete (“devi solo smettere di mangiare zucchero”) non sono più vere o sono più semplicemente sbagliate.
  2. CAPISCI e apprezza il notevole impegno che il diabete richiede. La gestione del diabete è un lavoro a tempo pieno che non ho cercato, non voglio, e soprattutto non posso lasciare. Devo pensare cosa, quando e quanto mangio, devo valutare ogni esercizio fisico, i farmaci da prendere, lo stress, la glicemia, e molto altro ancora - ogni giorno, tutti i giorni.
  3. NON raccontarmi storie racappriccianti su tua nonna o altre persone con il diabete di cui hai sentito parlare. Il diabete fa già abbastanza paura e storie come queste non sono rassicuranti! Inoltre, oggi si sa che con una buona gestione del diabete ci sono buone probabilità di vivere a lungo, sani e felici nonostante la malattia.
  4. ADOTTA insieme a me comportamenti più sani. Non lasciarmi solo nello sforzo di cambiare, per esempio nell’iniziare un nuovo programma di esercizi fisici, farlo con me è uno dei mezzi più efficaci per renderti utile. Dopo tutto, adottare stili di vita più sani fa bene a tutti, anche a te!
  5. NON guardarmi inorridito quando controllo la glicemia o mi faccio l’iniezione di insulina. Per me non è per niente divertente. Controllare la glicemia e assumere farmaci sono cose che devo fare per gestire bene il diabete. Se devo nascondermi mentre le faccio, diventa tutto molto più difficile.
  6. Chiedimi in che modo puoi essermi utile. Ci sono una quantità di piccoli gesti che mi farebbero apprezzare il tuo aiuto. Tuttavia, quello di cui ho realmente bisogno non sempre coincide con quello che pensi tu, per questo ti prego di chiedermelo prima.
  7. NON tentare di rassicurarmi inutilmente. Dopo aver saputo che ho il diabete, potresti sentire il bisogno di confortarmi con frasi del tipo “Ehi, c’è di peggio, potresti avere il cancro!” Non mi farai star meglio. E il messaggio implicito sembrerà essere che il diabete non è poi un così gran problema. Invece il diabete (come il cancro) È un grosso problema.
  8. SOSTIENIMI quando mi sforzo di curarmi. Aiutami a creare un ambiente che mi aiuti a fare scelte sane. Rispetta la mia decisione quando declino il tuo invito ad assaggiare un particolare cibo. Saresti molto più utile se non diventassi per me un’ulteriore fonte di tentazione.
  9. NON sbirciare o commentare le mie glicemie senza prima avermelo chiesto. Questi valori sono privati a meno che non abbia scelto di condividerli. È normale che a volte essi siano o troppo bassi o troppo alti. I tuoi commenti non richiesti su questi valori possono solo aggiungere frustrazione e rabbia alla delusione che già provo.
  10. DAMMI il tuo amore ed incoraggiamento. Siccome gestire il diabete al meglio è un lavoro impegnativo, a volte sentire che mi sei accanto e ti prendi cura di me può essermi di grande aiuto e darmi nuova motivazione.

Per maggiori informazioni:
Behavioral Diabetes Institute
www.behavioraldiabetes.org
Il sito è in lingua inglese


Fonte:www.progettodiabete.org - A cura di Guido Seu


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