Roma, 20 aprile 2010 – Strutturare una rete organizzativa che permetta di portare soccorso specialistico alle persone con diabete in modo efficace ed efficiente nelle fasi dell’emergenza: questo l’obiettivo del documento “Gestione del diabete durante le catastrofi naturali” presentato oggi al Senato e redatto dai diabetologi abruzzesi sotto l’egida di AMD - Associazione Medici Diabetologi, in occasione del sisma che ha colpito l’Abruzzo un anno fa.
In seguito a una catastrofe il momento più critico à rappresentato dalle prime 72 ore quando, la popolazione colpita dall’evento, à esposta a numerosi disagi sociali e medici. Si rivela fondamentale, in queste fasi, assicurare un’assistenza immediata a persone soggette a una condizione cronica come il diabete.
Il diabete à una delle patologie più diffuse al mondo: oggi sono più di 250 milioni le persone con diabete. In Italia rappresentano il 7% della popolazione, quasi 4.200.000 concittadini, 7.000 dei quali hanno vissuto in prima persona i disagi derivanti dal verificarsi del sisma abruzzese uniti ai problemi della malattia.
“Ogni persona che convive con il diabete sa bene come questo imponga una routine fatta di orari e programmi ben definiti: un'emergenza, in particolare una maxi-emergenza, può realmente incidere sulla malattia, sulla sua gestione e, di conseguenza, sulla qualità di vita. È importante che, insieme alla famiglia, le persone con diabete si preparino a far fronte a situazioni come questa”, sostiene Rossella Iannarelli, Responsabile dell'Unità operativa di diabetologia dell’ospedale San Salvatore dell'Aquila e coordinatore dell’equipe che ha redatto il documento. ”Oltre a questo è fondamentale la presenza di una struttura organizzata che permetta di far fronte ai bisogni del paziente nel periodo immediatamente successivo alla catastrofe”.
A causa del sisma che ha colpito L’Aquila e l’Abruzzo, uno dei principali centri diabetologici della Regione (all’ospedale dell’Aquila) à andato distrutto. In quella occasione i diabetologi hanno dovuto far fronte all’emergenza nell’emergenza mettendo a punto un piano operativo che nessuno aveva mai realizzato prima. “Abbiamo dovuto quotidianamente assistere oltre 80 persone con diabete”, prosegue Rossella Iannarelli, “con informazioni e indicazioni su come comportarsi”.
L’esperienza vissuta a L’Aquila ha rappresentato un punto d'inizio da parte della diabetologia italiana che ha voluto stilare raccomandazioni, da divulgare a livello internazionale a medici e pazienti, su come gestire, in caso di catastrofi, questa malattia complessa.
Concretamente deve essere pianificata la costituzione di una Task Force Diabetologica formata da operatori sanitari dei Servizi di Diabetologia, in grado di intervenire in modo rapido e senza difficoltà burocratiche nell'area geografica colpita, coordinandosi tempestivamente con la Protezione Civile e con la rete dei soccorsi. Nel documento vengono puntualmente elencate le dotazioni necessarie.
“A ogni persona che soffre di diabete devono essere fornite indicazioni che permettano di far fronte all’emergenza soprattutto nelle ore più critiche: un elenco delle scorte essenziali e indicazioni in merito a quali farmaci e materiali conservare a portata di mano, suggerimenti su cosa fare in caso di temperature elevate, consigli relativi all'alimentazione e regole in caso di malattia, invitando il paziente a informarsi presso il proprio medico sul comportamento da tenere e a cercare la postazione diabetologica nel centro medico principale dell’area della catastrofe”, spiega ancora Rossella Iannarelli.
“Attraverso l’adozione di questo documento e la pianificazione del piano operativo i diabetologi non saranno colti impreparati e avranno a disposizione tutti gli strumenti per far fronte all’emergenza”, dice Sandro Gentile, Presidente di AMD – Associazione Medici Diabetologi.
Il progetto ha ottenuto grandi riconoscimenti: il documento, a cui ha aderito SID-Società Italiana di Diabetologia, approvato dalla Federazione Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza e delle Catastrofi, ha ottenuto il Patrocinio di IDF-International Diabetes Federation, la Federazione mondiale che riunisce le società scientifiche e le associazioni del terzo settore operanti nel campo del diabete. “Auspichiamo che il nostro documento venga adottato come linea guida internazionale nelle prossime settimane”, conclude Gentile.
“Il nostro e mio personale plauso e ringraziamento a tutti i diabetologi, ai volontari, alla Protezione civile e alla gente d’Abruzzo, che hanno saputo affrontare in maniera concreta anche questo problema, forse piccolo ma non marginale, in una situazione critica. Il documento messo a punto dalla diabetologia italiana ha dimostrato una volta di più le non indifferenti capacità che le nostre organizzazioni sono in grado di mettere al servizio delle popolazioni in caso di emergenze naturali; capacità che in un sempre maggior numero di casi le altre Nazioni ci riconoscono e prendono a modello”, commenta il Sen. Antonio Tomassini, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica.
“Personalmente trovo straordinario che ad un anno dal terremoto che ha colpito L'Aquila e l'Abruzzo si possa avere un documento guida per la gestione del diabete durate le catastrofi naturali, che presto potrà diventare un documento internazionale. Dimostra come la diabetologia italiana si muova sempre concretamente. Novo Nordisk, attraverso il Changing Diabetes Barometer à fiera di essere ancora una volta al fianco dei diabetologi e delle persone con diabete italiani su temi non solo clinici, ma di alta importanza sociale”, chiosa Federico Serra, Public Affairs Manager di Novo Nordisk.
Fonte
Progetto Diabete - A cura di
Guido Seu
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