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Potenza, 18 gennaio 2011


Il Centro Diabetologico che vorrei.

La recente Legge Regionale n. 9 del 29012010 prevede la promozione della cultura della prevenzione della patologia diabetica e dell’educazione sanitaria dei diabetici e delle loro famiglie e di quanto evidenziato sul Piano Regionale Integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità, di recente approvazione da parte della Giunta Regionale di Basilicata che prevede la “centralità” della persona attorno alla quale deve svilupparsi l’Assistenza primaria che “deve prendersi cura di..” assumendo, così, una connotazione di natura preventiva; in altre parole si avverte l’esigenza di formare adeguatamente il cittadino che è il destinatario delle attività di cura. Un paziente informato e consapevole è in grado di prendere in maniera autonoma le decisioni che riguardano la propria salute, risultando egli stesso fonte di risparmio per la Sanità regionale.

Declamare la centralità della persona e parlare di umanizzazione significa, altresì, aggiornare adeguatamente le organizzazioni sanitarie. Le proiezioni ci dicono che nel 2030 ci saranno 480 milioni di persone con diabete che rappresenta la più diffusa malattia endocrina nei Paesi industrializzati e che mostra una chiara tendenza all’aumento e ciò sembra fortemente condizionato dai comportamenti dei singoli, quindi dagli stili di vita adottati (vita sedentaria ed alimentazione favorente sovrappeso ed obesità) e la Basilicata detiene il triste primato della più alta percentuale di obesi (39%, sette punti sopra la media nazionale). Altro dato negativo, purtroppo, è rappresentato dal fatto che solo il 40% dei diabetici lucani comprende che cosa sia l’emoglobina glicata contro una media italiana del 67% ed, ancora, soltanto il 31% dei diabetici lucani effettua regolarmente i dovuti controlli. Davanti al seguente scenario, ci piace ricordare che l’ALAD-FAND di Basilicata lo scorso 21 giugno presso l’Accademia di Danimarca in Roma si è aggiudicato il Premio DAWN AWARD 2010 per aver presentato il progetto mirato alla diffusione, cultura e prevenzione del diabete….proprio come recita il comma f) della L.R.n. 9 del 2010 quindi, come Associazione di pazienti, insistiamo nei confronti delle Istituzioni, a più livelli, perché venga a realizzarsi, nel più breve tempo possibile la auspicata rete diabetologica (multidisciplinare) strutturata e coordinata dal diabetologo che ponga, al centro del team, il paziente diabetico! Il team deve avvalersi anche di altre professionalità che devono interagire con il diabetologo di riferimento e che comprende innanzi tutto il MMG (Medico di Medicina Generale) o il PLS (Pediatra di libera scelta), il medico specialista, l’Infermiere, Dietista,Psicologo, Cardiologo, Oculista, Podologo. Tra le varie professionalità ed il paziente c’è l’Associazione che, insieme al team diabetologico, devono prendersi cura del paziente stesso. Ecco, questo, in sintesi il Centro diabetologico cui tutti dovremmo ambire ad avere. Augurandoci che tutto avvenga in tempi rapidi, ovviamente!

Un paziente diabetico
Gianfranco Palese



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