A scuola di diabete per imparare a battere sul tempo la malattia del sangue dolce.
E' il senso del progetto 'Noi e il nostro futuro. Diabete: cos'è e cosa fare', la prima campagna dedicata agli studenti degli istituti secondari, per informarli su un'emergenza sanitaria che ha sempre più i numeri di una vera pandemia.
In Italia soffrono oggi di diabete circa 6 persone su 100 (almeno 3,5 milioni di connazionali), ma già nel giro di un decennio il dato potrebbe quintuplicare a 30 su 100.
Per spiegare agli adulti del futuro come difendersi dalla forma di diabete legata agli stili di vita (il tipo 2 che oggi colpisce sempre prima, a causa dell'epidemia di obesità e sovrappeso tra bambini e teenager), ma anche come reagire a un'eventuale diagnosi di diabete giovanile (tipo 1), è partita ieri la nuova iniziativa rivolta ai ragazzi.
Banco di prova Milano, con circa 140 alunni di scuola media dell'Istituto I.C. Pareto di via Sapri, zona Cimitero Maggiore.
Dopo questo primo 'incontro zero', il progetto toccherà anche Alba, Como, Lecco, Napoli, Roma, Varese, Cagliari e Caltanissetta.
Nove città in tutto, che durante l'anno scolastico 2012/2013 si trasformeranno in laboratori didattici anti-diabete.
L'iniziativa è promossa dalla campagna 'BCD - Buon compenso del diabete' sostenuta da Sanofi, ed è realizzata in collaborazione con Giunti Progetti educativi.
Ad accompagnare gli studenti nel loro viaggio alla scoperta del diabete c'è Marco, un 13enne che frequenta la scuola media e adora lo sport, che all'improvviso si scopre ammalato di diabete di tipo 1 e deve imparare a convivere con il nuovo compagno di vita e le iniezioni quotidiane di insulina.
La sua storia a lieto fine è raccontata in un libretto che i ragazzi delle scuole coinvolte nella campagna dovranno leggere, cimentandosi anche con quiz a risposta multipla.
Alla fine del progetto ci sarà quindi un concorso: gli studenti scriveranno un articolo su quanto hanno imparato, esprimendo pensieri e commenti.
E i migliori contributi, valutati da una giuria di esperti, saranno premiati da alcuni campioni dello sport grazie all'alleanza con la Fondazione Milan.
Se è vero che fra i bimbi il diabete di tipo 1 insulinodipendente continua a rappresentare la forma più tipica di questa fascia d'età, "comparendo negli ultimi anni già negli anni della scuola materna, mentre in passato si manifestava perlopiù all'età della scuola media", l'esperto conferma tuttavia che oggi i piccoli rischiano sempre più spesso di ammalarsi come i grandi: "Con l'aumento della percentuale di ragazzini obesi, cominciano a comparire adolescenti con diabete di tipo 2 che una volta si vedeva soltanto nell'età adulta e soprattutto negli anziani.
Ecco perché è fondamentale insistere sull'importanza di stili di vita più sani". Una nuova sfida che la campagna Bcd raccoglie con il progetto rivolto alle scuole.
"Sanofi in Italia sostiene la campagna fin dall'inizio", dal primo anno di attività nel 2008, "nella certezza che il buon compenso del diabete possa essere raggiunto esclusivamente grazie all'alleanza di quanti si impegnano nella prevenzione e nell'assistenza", afferma Mario Merlo, direttore Divisione Diabete del gruppo farmaceutico francese nel nostro Paese.
"In particolare, riteniamo il supporto al progetto nelle scuole fondamentale, in quanto azienda 'responsabile' che vuole contribuire a garantire un futuro alle nuove generazioni e un mondo più sano ed economicamente solido".
Come ha chiosato Massi Benedetti, "oggi non possiamo più permetterci di curare patologie che si possono prevenire".
di
Paola Olgiati
Fonte: Portale Diabete