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Potenza, 23 aprile 2013


COMUNICATO STAMPA

E’ in corso presso il Liceo Scientifico Pier Paolo Pasolini di Potenza lo “stage di solidarietà”, promosso e sostenuto dal CSV di Basilicata, cui ha dato la sua adesione anche l’ALAD (Associazione Lucana Assistenza Diabetici). Lo scopo principale era ed è quello di favorire la divulgazione della cultura del volontariato tra le nuove generazioni e promuovere conoscenze e pratiche di collaborazione tra Scuola e Organizzazioni di Volontariato (OdV). Nello specifico, il percorso delineato da ALAD ha riguardato principalmente la prevenzione attiva del diabete il cui obiettivo è stato quello di far conoscere, attraverso le varie attività dell’associazione, le cause e le conseguenze della patologia, nonché le azioni di solidarietà che combattono la sua trasformazione in un handicap! Si è insistito molto sull’attività fisica e sull’alimentazione sana ed equilibrata quali presupposti di prevenzione. A tal proposito è stata anche programmata una passeggiata per recarsi presso un noto centro commerciale di Potenza dove ai ragazzi sono state mostrate le tabelle nutrizionali impresse sulle confezioni di alcuni alimenti di uso più comune: latte, pasta, riso, biscotti, yogurt ecc…..Prima della passeggiata ai ragazzi è stato mostrato come, la persona con diabete di tipo 1 che pratica insulina attraverso il microinfusore, esegue l’autocontrollo domiciliare della glicemia ma anche, come nel caso specifico, relativo alla passeggiata, l’applicazione del Profilo Basale Temporaneo, ridotto del 50% per tutta la durata della passeggiata di due ore. Alla persona che ha partecipato alla passeggiata è stata rilevata una glicemia di (122 mg/dl). Al termine dell’attività fisica il glucometro ha evidenziato una glicemia di (104mg/dl). Mi pare un buon risultato raggiunto, a dimostrazione che l’attività fisica ha un esito positivo sui livelli glicemici e non solo! In uno dei cinque step previsti ai ragazzi è stato mostrato, alla presenza del Preside Prof. Raffaele Telesca, un video di una ragazza di Mesagne, Monica Priore diabetica dall’età di 5 anni, oggi ne ha 36. E’ una ragazza sportiva che ha fatto dello sport una sua ragione di vita non lasciandosi sopraffare dal diabete. Una sua prima impresa sportiva risale al 21 luglio del 2007 attraversando a nuoto lo stretto di Messina. Naturalmente Monica durante tutte le sue imprese sportive è affiancata da un team medico specialistico che la segue in maniera costante, pronta ad intervenire in ogni evenienza. In occasione dell’ultimo step, dei 5 previsti dallo stage, ai ragazzi sarà mostrata anche la piramide alimentare e tutte le attività svolte da ALAD a favore dei bambini e ragazzi con diabete tipo1, attraverso il sito web internet all’indirizzo www.gdm1.org
L’attività di informazione ha previsto anche la citazione alcuni falsi miti sul diabete che si riportano di seguito:
D: chi ha il diabete deve seguire una dieta specifica? R: Alla persona con diabete oggi si consiglia quello che si consiglia a tutti una alimentazione sana ed equilibrata. La persona con diabete ha solo un motivo in più per seguire questo consiglio, tralasciando alimenti meno salubri ad esempio perché ricchi di sale e zuccheri dovranno fare la comparsa più di rado sulle nostre tavole. Viceversa una porzione di alimenti ricchi di fibra (frutta, verdure o farine integrali) dovranno essere sempre presenti in ogni pasto, colazione compresa. D: chi ha il diabete non deve mai mangiare nulla di dolce? R: La persona con diabete può di tanto in tanto anche “permettersi” un alimento dolce, meglio se durante un pasto. D: Chi ha il diabete deve scegliere gli alimenti “per diabetici”? R: Assolutamente no. Gli alimenti per diabetici non sono né necessari né efficaci per il controllo della glicemia. D: si diventa diabetici perché si mangiano troppi dolci? R: FALSO. Le cause del diabete di tipo 1 sono diverse ma non hanno nessun legame con le abitudini alimentari. Quanto al diabete di tipo 2 non è il consumo di dolci che lo provoca. In persone geneticamente a rischio una alimentazione eccessiva e uno scarso esercizio fisico può determinare le condizioni per lo sviluppo del diabete. D: il diabete è genetico: non c’è nulla da fare? R: E’ vero che nel diabete di tipo 2 esiste una componente genetica. Ma quella che si eredita è la predisposizione. Se una persona “predisposta” a sviluppare il diabete di tipo 2 segue una alimentazione sana ed equilibrata e non è troppo sedentario riduce di molto il rischio di sviluppare il diabete. D: chi è magro non può avere il diabete? R: E invece sì! Il diabete di tipo 1 è indipendente dalla conformazione fisica. Quanto al diabete di tipo 2 un moderato sovrappeso può essere sufficiente a creare le condizioni per lo sviluppo del diabete. D: chi ha il diabete non può fare molti sport? R: Chi ha il diabete innanzi tutto deve fare esercizio fisico e sport. Chi usa insulina e corre quindi il rischio di ipoglicemie che potrebbero annebbiare i riflessi dovrebbe evitare di fare da solo certi sport (nuoto o pesca subacquea, alpinismo). A tal proposito ci sono molti campioni di ogni sport anche in Italia che hanno il diabete fin da ragazzi. D: Il diabete è contagioso? R: Per fortuna ormai nessuno crede a questa panzana. Nessuna forma di diabete può essere trasmessa per contagio. E’ “contagiosa” invece la cattiva alimentazione e la sedentarietà. Se fra i nostri amici ci sono molte persone che fanno una vita attiva e mangiano il giusto saremo invogliati ad imitarli. D: Quando si arriva all’insulina vuol dire che non c’è più nulla da fare? R: FALSO. L’insulina è il miglior farmaco per il diabete. E’ la copia perfetta dell’ormone che l’organismo non produce più. Non ha effetti collaterali, non c’è assuefazione e può essere dosato con molta precisione. Decenni fa, è vero, i medici preferivano usarlo come terapia di ultima istanza. Oggi al contrario si pensa di usarlo magari per brevi periodi perfino all’inizio del diabete. Questo perché oggi le insuline sono più facili da assumere, più sicure e compatibili con una vita attiva. Sono insomma in molti casi la terapia di riferimento.

Gianfranco Palese
Responsabile settore giovanile ALAD-Fand Basilicata




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