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Potenza, 29 novembre 2014


Mangiar bene è una questione di frequenze

Le 'diete' draconiane non servono a nulla, anzi sono controproducenti. Non si tratta di sacrificarsi ma di aumentare la frequenza dei cibi più sani e diminuire quella degli alimenti dannosi non solo per il diabete ma per la salute.

Dopo l'attività fisica, l'alimentazione è l'aspetto centrale del diabete. Per prima cosa sfatiamo tre miti:
  • Il diabete non è una sorta di ‘allergia’ verso gli alimenti dolci. La persona con diabete deve moderare la quantità di carboidrati che mangia (o beve). È vero che i dolci contengono molti carboidrati, ma lo stesso vale per le patate, il pane, il riso e la pasta. D’altra parte moderare non vuol dire annullare. Non si può vivere se non si mangia almeno una porzione di carboidrati a ogni pasto. D’altra parte la persona con diabete deve essere controllata anche nel mangiare cibi ad alto contenuto di grassi (carne rossa, formaggio, salumi).
  • Le diete non servono a nulla. Le ‘diete’ intese come restrizioni alimentari forti e di breve durata non solo non servono a nulla ma spesso peggiorano la situazione. Quasi tutte le diete ‘funzionano’ per qualche mese o anno. Ma nel 99% dei casi dopo qualche tempo si ritorna alla situazione precedente o a una peggiore. Non si tratta di fare una dieta ogni tanto ma di far evolvere le proprie abitudini alimentari verso una alimentazione sana, moderata e variata.
  • Mangiare sano non vuol dire mangiare peggio. È vero che la pubblicità palese o occulta ci spinge a mangiare alimenti poco salubri ed è vero che molti alimenti buoni e sani hanno un gusto difficile. Nelle nostre preferenze ci saranno alimenti sani e altri meno sani. Si tratta di riscoprire e valorizzare quelli sani (magari scavando nei nostri ricordi d’infanzia) e portare in tavola più di rado quelli meno salubri.

Cosa bisogna fare allora? I divieti non servono. Si tratta di giocare sulle frequenze. Portare in tavola meno spesso gli alimenti poco salubri e più spesso gli altri. Ad esempio bisogna impegnarsi affinché in ciascuno dei tre pasti ci sia una porzione di frutta o verdura. In ogni pasto ci deve anche essere una porzione di carboidrati, ma solo una. Se c'è un piatto di pasta o di riso non si mangerà pane o dessert (o legumi). E i secondi? Qui il consiglio è di variare riducendo però al minimo (una/due volte alla settimana) i salumi e la carne rossa. Anche i formaggi andrebbero ridotti: il massimo è due o tre 'comparse' in tavola alla settimana. Dovendo scegliere, meglio i formaggi stagionati e saporiti (hanno meno grassi e soprattutto ne bastano porzioni inferiori). Via libera invece alle carni bianche e al pesce alternate a uova o a legumi che sono ricchi di proteine.

E i dolci? Non sono proibiti? Premesso che il problema si pone soprattutto per chi non usa insulina, un dolce a tavola ogni tanto ci può stare, magari scambiato con il primo o il pane e soprattutto se nel pasto ci sono molte verdure.

Ovviamente non bisogna esagerare con le porzioni. Non bisogna alzarsi da tavola con la fame ma nemmeno sentirsi troppo 'pieni'. Se si mangia con tranquillità, conversando invece di leggere o guardare la televisione, lasciando passare qualche minuto tra un piatto e l'altro e masticando molto, è possibile saziarsi con porzioni via via più ridotte.

Insomma è sbagliato pensare che per prevenire il diabete siano necessari grandi sacrifici, ma d'altra parte non è sufficiente 'salvarsi l'anima' mettendo del dolcificante nel caffè al posto dello zucchero. La consulenza di una dietista è importante perché ogni persona deve trovare la 'sua' strada.

Ci sono però dei divieti o comunque delle scelte molto sconsigliabili:

Occorre rinunciare subito e per sempre alle bevande zuccherate. Diciamolo: non dissetano (anzi aumentano la sete), sono piene di sostanze artificiali e rovinano il sapore di qualsiasi cosa si stia mangiando.

  • Non mangiare fuori dai pasti. Chi mangia fuori pasto lo fa o per stress (e allora farebbe meglio a fare esercizio fisico) o perché ha mangiato poco nel pasto precedente. I fuori pasto servono a poco e sono quasi sempre alimenti artificiali.

FonteDiabete Italia


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