Una bambina con diabete va a Milano con la mamma e dimentica a casa l'insulina. Cosa fare? Può solo acquistarla a sue spese, perchè le ricette emesse in una Regione garantiscono la rimborsabilità solo ai cittadini residenti in quella regione.
La mamma, attraverso i web delle associazioni di tutela e assistenza alle persone con diabete di Milano, era riuscita a ottenere prontamente, da un ospedale cittadino,la 'ricetta rossa' del Servizio sanitario nazionale per farsi consegnare in farmacia il farmaco vitale per la bambina.
La famiglia, però, non risiedendo in Lombardia non ha diritto alla consegna gratuita del farmaco. Sbalordita e sdegnata, la signora si è rivolta al gruppo di mamme con bambini diabetici su Facebook, trovando immediatamente solidarietà e soprattutto l'insulina per la figlia.
Non è la prima volta che succede, ma è una volta di troppo.
Salvatore Caputo, presidente di Diabete Italia, organizzazione che raccoglie le associazioni di volontariato delle persone con diabete, dei diabetologi e degli operatori professionali,ha inviato al ministro e agli organi parlamentari la richiesta di introdurre nella legge di Stabilità 2015 meccanismi idonei a garantire che l'erogabilità dei farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale sia sempre assicurata a prescindere dal territorio di residenza dell'assistito e dalla competenza territoriale del medico che li prescriva.
"E' inaccettabile che i costi di un farmaco siano a carico degli assistiti, qualora essi si trovino temporaneamente al di fuori della Regione di appartenenza" si legge nella lettera, firmata anche da Gianluigi Curioni presidente di Agd Italia (Associazioni italiane giovani con diabete), cui la mamma di Pordenone aderisce.
"Questo è purtroppo l'ennesimo caso di incresciosa burocrazia che il federalismo sanitario ha creato nel nostro Paese. Tutto è andato a buon fine grazie ai social network, che tuttavia non possono né devono sostituirsi al sistema delle tutele sociali in un Paese che si definisce civile", ha commentato Egidio Archero, presidente di Fand (Associazione italiana diabetici).
Fonte Diabete Italia