La GMD 2015 tenutasi a Rivello alla presenza delle varie istituzioni, così come riportate in ordine sulla locandina, ha avuto come momento di discussione la Dieta mediterranea e il diabete dall’età evolutiva alla vecchiaia. Dieta mediterranea ripresa in miniera esaustiva dal Dott. Enzo Caruso il quale ha sottolineato l’importanza di riappropriarci di questo importante patrimonio che tanto bene ha fatto nei confronti dei nostri avi e che, noi dovremmo riprendere, nel più breve tempo possibile, per non incorrere ad aggravare ulteriormente il nostro stato di salute. Del resto tale argomento è stato affrontato anche di recente, in occasione dell’ EXPO 2015. Il tutto, ovviamente, accompagnato anche dall’attività fisica che, oramai fa parte della terapia.
Alla GMD odierna hanno partecipato anche alcuni giovani diabetici e, o personalmente o attraverso la Dr.ssa Rossella Primola, psicologa, del Gruppo di lavoro ASP per le Endocrinopatie dell’età evolutiva hanno raccontato il loro rapporto con la patologia diabetica dal momento dell’esordio ad oggi. Non vi nascondo che ci sono stati anche momenti di sentita commozione quando una ragazza, di 26 anni, ha raccontato il momento in cui, per la prima volta, ha avuto a che fare con questo “amico” inaspettato. In un certo senso, ascoltandola, mi sono ricordato del mio esordio, avvenuto circa 38 anni fa e, quando per curarsi bisognava recarsi in ospedale, anche per fare un solo profilo glicemico e, quando di autocontrollo domiciliare, ancora non si parlava. Oggi, le cose sono migliorate di molto, ma resta ancora tanto da fare. La speranza è quella di spronare le Istituzioni, attraverso le Associazioni, e di fare in maniera che la scuola sia formata nella gestione di alcune cose che ritengo siano importanti: un percorso legato all’alimentazione che, secondo me, dovrebbe essere oggetto di materia d’insegnamento e che gli insegnanti sia formati ed informati sugli stili di vita sani. L’altro percorso è l’inserimento del bambino in tutti i contesti: scolastici, sociali, sportivi al fine di tutelarne il diritto alla cura, alla salute, all’istruzione e alla migliore qualità della vita. Del resto già esiste un documento frutto della collaborazione tra la AGD Italia, Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione dell’Università, della Ricerca. Documento che, secondo me, è fatto molto bene e che potrebbe essere recepito da tutte le Regioni d’Italia per rendere omogeneo il percorso del documento in tutte le sue sfaccettature.
Gianfranco Palese
(Componente del Direttivo ALAD-FAND Basilicata
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