Il diabete infantile uccide in Italia
Oggi bimba salva al Sacco di Milano grazie ad acqua e sale ma in città è morto un ragazzo lo scorso anno.
Per affrontare l’emergenza, al via Linee Guida Scientifiche e Campagna di informazione 2016.
Bambini italiani più alti con la genetica.
Milano, 24 novembre 2015 - Il diabete infantile uccide ancora oggi in Italia, anche a Milano. Nel nostro Paese i decessi sono stati diversi negli ultimi anni tra cui un ragazzo a Milano ed un bambino a Genova. Ma oggi vicenda a lieto fine all’Ospedale Sacco: bimba diabetica di 2 anni salva grazie ad acqua e sale. Genitori ed insegnanti non riconoscono i sintomi del diabete – la sete e le urine eccessive, oltre all’eventuale dimagrimento. Talvolta gli stessi medici non eseguono correttamente i trattamenti di urgenza al pronto Soccorso. La gravità dello stato di salute del bambino è legata alla chetoacidosi, la grave complicanza della malattia che può essere fatale a causa delle lesioni cerebrali che provoca.
Campagna di Informazione 2016 sul diabete Infantile
Per affrontare l’emergenza, nel 2016 è in programma la Campagna Nazionale di Informazione sul Diabete Infantile a cura di SIEDP, Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica realizzata con il contributo non condizionato di Bayer HealthCare. L’iniziativa si propone di promuovere la diagnosi precoce della malattia e sarà dedicata a bambini, genitori, insegnanti e pediatri: è importante che sappiano riconoscere ed in fretta i sintomi del diabete. La Campagna prevede la distribuzione di materiale informativo nelle scuole di tutta Italia oltre che presso gli studi dei pediatri di famiglia. “Promuovere la diagnosi precoce del diabete infantile” – spiega il Professor Mohamad Maghnie, Presidente SIEDP – “è essenziale per evitare che i bambini arrivino in Pronto Soccorso in condizioni critiche: infatti ancora oggi alcuni di loro muoiono a causa delle lesioni cerebrali, la conseguenza più grave della chetoacidosi”, la grave complicanza del diabete”.
“Il Pediatra, il personale scolastico, gli educatori, la famiglia devono rendersi conto – aggiunge il dottor Andrea Scaramuzza, Responsabile del Servizio di Diabetologia, Malattie del Metabolismo e Nutrizione presso la Clinica Pediatrica dell’Università degli Studi di Milano, Ospedale “Luigi Sacco – “che se un bambino beve troppo e se fa tanta pipì, se riprende a fare pipì di notte, se dimagrisce senza motivo potrebbe avere il diabete e vanno fatti gli esami opportuni.”
Linee Guida Scientifiche 2015: fondamentali le prime 2 ore
In aiuto dei medici, poi, ci sono le prime Linee Guida Scientifiche in materia, pubblicate quest’anno, che contengono indicazioni fondamentali per gestire correttamente in Pronto Soccorso le condizioni spesso critiche nelle quali arrivano i bambini. “Fondamentali le prime 2 ore: si inizia con la somministrazione di soluzione fisiologia che permette di far fronte alla disidratazione” – spiega la dottoressa Ivana Rabbone, Responsabile Gruppo di Studio sul Diabete SIEDP, medico pediatra diabetologo presso la Struttura Semplice Dipartimentale di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica Ospedale Regina Margherita, Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino – “dopo le prime due ore di reidratazione è necessario iniziare la terapia insulinica per via endovenosa ma non prima di 1.5 – 2 ore dall’inizio dell’idratazione stessa”.
Bambini italiani più alti
Per diventare più alti i bambini italiani di bassa statura oggi ricorrono ad una terapia ormonale con iniezioni quotidiane. “Domani la terapia diventa settimanale” – illustra il professor Mohamad Maghnie, Presidente SIEDP, Responsabile Unità Operativa di Endocrinologia clinica e sperimentale dell’Istituto Giannina Gaslini, Università di Genova – “si tratta di un trattamento sicuro, cioè privo di effetti collaterali. E’ quanto risulta da uno studio recente condotto, per 12 mesi, che ha reclutato 53 bambini in alcuni Paesi europei: grazie alla somministrazione effettuata una volta alla settimana sono cresciuti di 12 centimetri in un anno”.
Novità anche per i bambini affetti da nanismo. “Fino ad oggi l’unica terapia possibile per trattare il nanismo era quella di allungamento chirurgico, particolarmente impegnativo e con tempi di riabilitazione molto lunghi” –– prosegue il Presidente SIEDP – “mentre a breve potrebbe essere disponibile la prima terapia genica che permette di raddoppiare la velocità di crescita dei bambini, portandola da 3 a 6 centimetri in soli 6 mesi. E’ il dato che emerge dallo studio sperimentale condotto in Francia, Inghilterra ed Australia nel 2014 su 26 bambini con acondroplasia, cioè affetti da nanismo. Il tutto grazie questo nuovo trattamento che si è dimostrato estremamente promettente. Restiamo ovviamente in attesa di ulteriori conferme sulla base di studi più allargati”.
I risultati raggiunti sulla crescita e sullo sviluppo sano dei bambini sono il frutto della collaborazione, che avviene per la prima volta in assoluto, tra endocrinologi pediatri e genetisti che lavorano insieme.
Il XX Congresso Nazionale SIEDP
Da domani al 27 novembre 2015 si svolgerà a Roma il XX Congresso Nazionale SIEDP, Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, in cui saranno presentate tutte le novità di settore.
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Fonte Portale Diabete