Troppe differenze di prezzo, da Regione a Regione, per i presidi diagnostici per il diabete. A denunciarlo è la Federazione Nazionale Diabete Giovanile (FDG), che per questo ha voluto incontrare l’Autorità Nazionale Anticorruzione. Nel corso dell’incontro, svolto il 19 luglio, “l’Autorità Nazionale Anticorruzione – riferisce la Federazione - ha chiesto una istanza semplice e breve per poter attivare il tutto con la Guardia di Finanza”.
“In seguito all’incontro del 19 luglio – scrive Antonio Cabras, presidente FDG nell’istanza - la Federazione Nazionale Diabete Giovanile rappresentante delle persone con diabete, Le scrive, come da Lei richiesto, per sottoporle i problemi inerenti i dispositivi medici indispensabili per la terapia quotidiana dei diabetici riguardanti l'automonitoraggio della glicemia (SMBG), sistema utilizzato per la gestione complessiva della terapia. Nelle diverse Regioni Italiane si somministrano quantitativi diversi dei dispositivi, che non rispettano gli standard di cura, determinando problemi per la salute delle persone con diabete, al tempo stesso un danno economico finanziario per il Sistema Sanitario, visto che ogni Regione paga un prezzo diverso per gli stessi dispositivi. Il budget dei Sistemi Sanitari è in continuo aumento e il costo del diabete potrebbe rappresentare una grande criticità. Non è possibile pensare che i Sistemi Sanitari possano far fronte a questa spesa se i trend di incidenza del diabete continueranno a crescere”.
Cabras snocciola quindi i dati: “Nella Provincia Autonoma di Bolzano euro 1,167 al netto di Iva per ogni striscia, e ancora nella Provincia Autonoma di Trento euro 0,980 sempre al netto di Iva per striscia, in Sicilia 0,644, nella Basilicata 0,708. A fronte di queste regioni in Toscana viene pagata 0,384 , nelle Marche 0,413”.
La FDG ricorda quindi che “nel nostro Paese le persone con diabete sono circa 4 milioni: il 5% diabetici di tipo 1 insulinodipendenti; il 90% diabetici di tipo 2, fra i quali il 26,7% insulino trattati con una o più iniezioni al giorno, il 5% con altre forme di diabete. Fra i diabetici di tipo 1 ci sono molti minori, tra 0/14 anni circa 12mila, per questi il fabbisogno di dispositivi medici è superiore rispetto all’età adulta. Il 67% dei 4 milioni di diabetici effettua l’autocontrollo glicemico domiciliare, che costituisce un indispensabile atto terapeutico”.
“Per quanto sottolineato – conclude Cabras rivolto all’Anac -, chiediamo che siano accertate le motivazioni della discrepanza che si è creata tra le regioni italiane al fine di richiedere una uniformità di spesa nazionale e nel contempo la concessione omogenea dei dispositivi come previsto dal nuovo documento di consenso di AACE e ACE sull’Automonitoraggio della glicemia”.
Fonte: quotidianosanita.it