Il diabete di tipo1 spiegato da un Diabetologo, il medico che lo cura e nello specifico un grande medico e una donna ancora più grande.
Roberta Celleno
Ecco cosa ha scritto:
Mi domando ogni volta come sarebbe se fosse capitato a me..sì perché il diabete T 1 è proprio una malattia bastarda! Altre patologie anche più gravi ed invasive il paziente le subisce ma affida la cura delle stesse al proprio medico, il quale prescrive farmaci da prendere a orari precisi, con modalità definite.
Anche quando sono patologie croniche, curabili ma non guaribili, l’assunzione dei farmaci è stabilita dal curante e il paziente passivamente esegue! Il diabete T 1 no il medico dà la cura, l’insulina, insegna come va somministrata, stabilisce dosi indicative e poi??? E poi illustra le variabili: se si fa sport la dose va variata, se c’è un’infezione pure, se si è stressati anche e poi il cibo? Bisogna stabilire quale è il rapporto i/cho e il f.s. Si deve calcolare i cho e i grassi e le proteine! Ma non è detto che sempre funzioni…prova, misura, aggiusta un po’….Insomma nel diabete il paziente deve imparare a curare se stesso…il medico può supportarlo, aiutarlo ma con questa malattia il paziente ci passa la giornata, non lo abbandona mai! Ogni volta che uno di voi entra nel mio ambulatorio e io scarico i dati glicemici mentre inizio ad analizzarli, mi chiedo come sarebbe stato se fosse capitato a me….e allora comprendo quanto sia dura la strada che percorrete ogni giorno, allora comprendo che se commettete errori non dovete essere giudicati perché probabilmente nella vostra condizione li commetterei anche io. Vi ammiro ragazzi miei! Lo sapete ma ve lo ripeterò all’infinito “siete la mia meraviglia!”.
Naturalmente in questo contesto mi ci identifico integralmente e condivido pienamente il pensiero espresso dalla Dottoressa
Roberta Celleno su una pagina di Facebook.
Effettivamente un esempio di empatia concreta tra medico e paziente.
Gianfranco Palese
Componente del Direttivo ALAD-Fand di Basilicata